Vediamo il motivo dell’invio dei dodici Apostoli, dagli eventi
precedenti l’invio, all’applicazione del potere della Parola.
Matteo
9:35 E Gesù andava attorno per tutte
le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando l'evangelo
del regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità fra il popolo.
Matteo
9:36 Vedendo le folle, ne ebbe
compassione perché erano stanche e disperse, come pecore senza pastore.
Matteo
9:37 Allora egli disse ai suoi
discepoli: «La mèsse è veramente grande, ma gli operai sono
pochi.
Matteo
9:38 Pregate dunque il Signore della mèsse
che spinga degli operai nella sua mèsse».
Gesù Cristo era nel pieno svolgimento del suo ministero: insegnava,
predicava e guariva; ma fu mosso da compassione per i bisogni di tanta gente che
non poteva soddisfare da solo. Ecco la motivazione di inviare i dodici Apostoli:
per aiutarlo ad aiutare la gente che chiedeva aiuto. Soddisfare i bisogni di
coloro che si rivolgevano a Dio, aiutarli a capire quanto Dio ama tutti coloro
che Lo invocano, insegnare la Parola che guarisce e libera da qualsiasi schiavitù.
Matteo
10:1 Poi, chiamati a sé i suoi dodici
discepoli, diede loro autorità sopra gli spiriti immondi per scacciarli e per
guarire qualunque malattia e qualunque infermità.
Gesù diede, quindi, l’autorità necessaria a predicare la buona
notizia: la Parola. Quell’autorità di cui Cristo era consapevole e certo che
Dio conferisce ai suoi predicatori.
Matteo
10:2 Ora i nomi dei dodici apostoli
sono questi: il primo Simone, detto Pietro e Andrea suo fratello; Giacomo di
Zebedeo e Giovanni suo fratello;
Matteo
10:3 Filippo e Bartolomeo; Tommaso e
Matteo il pubblicano, Giacomo di Alfeo e Lebbeo, soprannominato Taddeo;
Matteo
10:4 Simone il Cananeo e Giuda
Iscariota, quello che poi lo tradì.
Matteo
10:5 Questi sono i dodici che
Gesù inviò dopo aver dato loro questi ordini: «Non andate tra i gentili e non
entrate in alcuna città dei Samaritani,
Gesù chiamò i suoi Apostoli, uno ad uno, per inviarli, ovvero
incaricarli della missione indicata in verso 1; proprio lo stesso incarico che
oggi La Via affida ai partecipanti del programma “i Gruppi dei Discepoli”.
Li inviò due a due, come precisato in Marco 6:7: “Poi egli chiamò a sé i dodici e cominciò a mandarli a due a due”,
proprio
perché la testimonianza di due è considerata verace. Questa regola è oggi
osservata anche dalla Via.
Matteo
10:5 Questi sono i dodici che
Gesù inviò dopo aver dato loro questi ordini: «Non andate tra i gentili e non
entrate in alcuna città dei Samaritani,
Matteo
10:6 ma andate piuttosto alle pecore
perdute della casa d'Israele,
Questo invio è ufficiale, è solenne; è la presa in carico della
responsabilità del mandato. L’incarico era anche ben preciso e circoscritto:
alle pecore perdute della casa d’Israele. Gesù stesso è venuto per Israele,
il popolo di Dio.
Matteo
10:7 Andate e predicate, dicendo:
"Il regno dei cieli è vicino".
Andate è l’imperativo ricorrente nelle istruzioni di Gesù agli
Apostoli, perché implica l’azione di fare la Parola. Fare la Parola vuol dire
prima di tutto predicare, cioè annunciare e spiegare la Parola, perché è
l’unico principio per sviluppare tutto il potere di Dio. Non potranno esserci
segni, miracoli, guarigioni, senza aver prima creduto la Parola.
Matteo
10:8 Guarite gli infermi, mondate i
lebbrosi, risuscitate i morti, scacciate i demoni; gratuitamente avete ricevuto,
gratuitamente date.
Solamente dopo la predicazione è possibile ministrare il potere di
Dio. Gratuitamente è stata ricevuta la Parola e gratuitamente è data.
Matteo
10:9 Non fate provvista di oro, né di
argento né di denaro nelle vostre cinture,
Matteo
10:10 né di sacca da viaggio, né di
due tuniche, né di calzari, né di bastone, perché l'operaio è degno
del suo nutrimento.
Il motivo è semplice: saper confidare nel Signore, perché Dio
benedice, protegge e aiuta. Nessuna preoccupazione quando si porta la Parola; si
può essere certi che Dio non farà mancare nulla.
Matteo
10:11 Ora, in qualunque città o
villaggio entrate, informatevi se vi sia qualcuno degno e lì rimanete fino alla
vostra partenza.
Matteo
10:12 E quando entrate nella casa,
datele il vostro saluto.
Matteo
10:13 E se quella è degna, venga la
vostra pace su di essa; ma, se non è degna, la vostra pace ritorni a voi.
La gente è Biblicamente degna se è umile e grata di ricevere la
Parola. Gesù istruisce amorevolmente e dettagliatamente i suoi Apostoli,
affinché siano pronti a fronteggiare ogni evenienza.
Matteo
10:14 E se qualcuno non vi riceve e
non ascolta le vostre parole, uscendo da quella casa o da quella città,
scuotete la polvere dai vostri piedi.
La polvere aveva un significato ben preciso a quei tempi in medio
oriente, si riferiva all’amarezza ed ingratitudine.
Matteo
10:15 Vi dico in verità che, nel
giorno del giudizio, il paese di Sodoma e di Gomorra sarà trattato con più
tolleranza di quella città.
Chi rifiuta la Parola non solo non è degno, ma riceverà anche un
severo giudizio.
Matteo
10:16 Ecco, io vi mando come pecore in
mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe.
Qui abbiamo delle allegorie ben note alla gente del tempo; ognuno
degli animali citati ha caratteristiche particolari.
La pecora è docile e mansueta, mentre il lupo è famelico e sempre
in agguato. Il serpente, quando non è sinonimo del diavolo, è guardingo e
attento, mentre la colomba rappresenta la purezza e la semplicità di cuore.
Matteo
10:19 Quando essi vi metteranno nelle loro
mani, non preoccupatevi di come parlerete o di che cosa dovrete dire;
perché in quella stessa ora vi sarà dato ciò che dovrete dire;
Matteo
10:20 poiché non sarete voi a
parlare, ma lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Gli Apostoli potevano contare sulle rivelazioni dello spirito,
proprio come ogni altro ministro di Dio. Le istruzioni di Gesù continuano sia
per metterli in guardia sia per edificarli e far loro sapere del potere in loro
in cui possono contare.
Matteo
10:23 Ora, quando vi perseguiteranno
in una città, fuggite in un'altra, perché in verità vi dico, che non avrete
finito di percorrere le città d'Israele, prima che venga il Figlio
dell'uomo.
Non sarà sempre tutto facile, ma non abbattetevi, non arrendetevi,
perché non sarete mai soli.
Matteo
10:26 Non li temete dunque, poiché
non c'è nulla di nascosto che non debba essere rivelato e nulla di segreto che
non debba essere conosciuto.
Matteo
10:27 Quello che io vi dico nelle
tenebre, ditelo nella luce, e ciò che udite dettovi all'orecchio,
predicatelo sui tetti.
Con coraggio, senza alcun timore annunciate la Parola a tutti. Sui
tetti ha un particolare significato. Le case delle città erano molto vicine
l’una all’altra e i tetti erano tutti a terrazza, e non a tegole. La gente
usava molto stare in terrazza a mangiare, a riunirsi e, quindi, da una terrazza
all’altra ci si ritrovava spesso a parlare con i vicini e le notizie passavano
rapidamente da un tetto all’altro.
Matteo
10:29 Non si vendono forse due
passeri per un soldo? Eppure neanche uno di loro cade a terra senza il volere
del [che lo sappia il] Padre vostro.
Matteo
10:30 Ma quanto a voi, perfino i
capelli del vostro capo sono tutti contati.
Matteo
10:31 Non temete dunque; voi siete da
più di molti passeri.
Dio ci conosce molto bene, nel profondo del nostro intimo ed in
tutti i particolari, per cui sa benissimo cosa ci serve e questo perché ci ama
più di qualunque altra creatura.
Matteo
10:37 Chi ama padre o madre più di
me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di
me.
Matteo
10:38 E chi non prende la sua croce
[responsabilità] e non viene dietro a me, non è degno di me.
Matteo
10:39 Chi avrà trovato la sua vita,
la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la ritroverà.
La croce ha il significato della responsabilità che ognuno si
assume. Camminare sulle orme di Gesù Cristo è la nostra croce, cioè la nostra
gioiosa responsabilità.
Marco
6:12 Così partiti, predicavano che la
gente si doveva ravvedere;
Marco
6:13 e scacciavano molti demoni e
ungevano con olio molti infermi, e li guarivano.
In Matteo abbiamo visto l’incarico e le istruzioni che Gesù diede
ai suoi Apostoli. In Marco vediamo
che gli Apostoli applicano le istruzioni dell’incarico dato da Gesù. Gli
Apostoli sono vittoriosi sul male.
In quei giorni Gesù predicava in altre città e venne a sapere
dell’uccisione di suo cugino Giovanni il Battista.
Marco
6:30 Ora gli apostoli si radunarono
intorno a Gesù, e gli riferirono tutto quello che avevano fatto ed insegnato.
Gli Apostoli erano entusiasti della loro esperienza e raccontarono
tutto a Gesù.
Marco
6:31 Ed egli disse loro: «Venite in
disparte in un luogo solitario e riposatevi un po'». Poiché era tanta la gente
che andava e veniva, che essi non avevano neppure il tempo di mangiare.
Marco
6:32 Partirono quindi in barca verso
un luogo solitario e appartato.
Gesù ebbe cura dei suoi Apostoli, era contento del loro operato.
Non li mandò in vacanza premio. Il loro premio era lo stare con Cristo e
prepararsi sempre di più a saper camminare sulle sue orme.
Matteo
10:8 Guarite gli infermi, mondate i
lebbrosi, risuscitate i morti, scacciate i demoni; gratuitamente avete ricevuto,
gratuitamente date.
Il dono che Dio ci ha fatto non possiamo fare a meno di condividerlo
con gli altri, che possono a loro volta riceverlo. Camminare sulle orme di Gesù
Cristo vuol dire dare gratuitamente quello che gratuitamente abbiamo ricevuto,
perché tutti possano sapere che Dio dona. Gesù ha inviato i suoi Apostoli
perché c’è tanto lavoro da fare ed anche oggi nella nostra Amministrazione
della Grazia Dio si aspetta che noi continuiamo nell’opera di Gesù Cristo.
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