Io sono il Buon Pastore

 

Vedremo due aspetti di Gesù Cristo come il buon pastore:

 

(1)   La Sua mente ferma nel fare la volontà e le opere di Dio.

(2)   Come ha aiutato le persone a comprendere la volontà di Dio attraverso il suo insegnamento ed esempio.

 

Consideriamo adesso l’evento spettacolare della guarigione di un nato cieco. Anche questa guarigione è stata compiuta durante la Festa dei Tabernacoli nel 27 A.D.

 

Giovanni 8:59:

Allora essi presero delle pietre, per lanciarle addosso a lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio, passando in mezzo a loro, e così se ne andò.

    - Questo era un altro attentato alla Sua vita. Ma nemmeno questo lo ostacolava dal compiere la volontà di Suo Padre, Dio.

 

Giovanni 9:1-2:

Mentre passava, vide un uomo che era cieco fin dalla nascita.

E i suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: «Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?».

    -…Cieco fin dalla nascita.

 

-         Questa domanda dimostra com’era infiltrata l’idea della reincarnazione. Questa dottrina pagana aveva anche influenzato il pensiero dei discepoli. Ricordiamoci, che l’uomo era cieco fin dalla nascita, quindi come poteva mai peccare mentre era nel grembo? Ma l’idea della reincarnazione dava ampio spazio a questo modo di pensare.

 

Giovanni 9:3-4 :

Gesù rispose: «Né lui né i suoi genitori hanno peccato, ma ciò è accaduto, affinché siano manifestate in lui le opere di Dio.

Bisogna che io compia le opere di colui che mi ha mandato, mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare». 

    Giovanni 9:3 – Se lasciamo il verso com’è scritto, sembra dire che Dio lo aveva fatto cieco per poi dare l’opportunità a Suo Figlio Gesù Cristo di guarirlo. Ma se questo fosse vero, attribuirebbe le tenebre a Dio. E noi sappiamo dall’esattezza della Parola che Dio è luce e in Lui non vi è tenebre alcuna, ( I Giovanni 1:5).

 

    Quindi come si deve comprendere questo verso? Dobbiamo ricordarci che la punteggiatura e le parole inserite in corsivo sono prive di autorità. Le parole in corsivo sono state aggiunte dai traduttori secondo come loro pensavano che il verso doveva essere compreso. La Parola di Dio non può contraddire se stessa. Quindi se vogliamo inserire una punteggiatura per esprimere quello che Dio ci sta veramente comunicando dobbiamo mettere un punto dopo la parola peccato; eliminare le parole in corsivo “ciò è accaduto,” e mettere una virgola dopo la parola Dio in verso 3. Adesso abbiamo la verità della Parola senza alcuna contraddizione.

 

Giovanni 9:3-4 (rivisitati):

Gesù rispose: «Né lui né i suoi genitori hanno peccato. Ma, affinché siano manifestate in lui le opere di Dio,

bisogna che io compia le opere di colui che mi ha mandato, mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare». 

Giovanni 9:5:

«Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo».

Oggi noi siamo la luce del mondo.

 

Giovanni 9:6-7:

Dopo aver detto queste cose, sputò in terra, con la saliva fece del fango e ne impiastrò gli occhi del cieco.

Poi gli disse: «Va', lavati nella piscina di Siloe» (che significa: "Mandato"); egli dunque vi andò, si lavò e ritornò che ci vedeva. 

-         Perché Gesù ha guarito questo uomo nato cieco? Perché ha ricevuto la rivelazione da Dio. Questo significa ch’erano in opera due manifestazioni dello spirito, la parola di conoscenza e la parola di sapienza (come eseguire). Questo significa anche che l’uomo aveva la credenza per essere guarito, altrimenti Dio non avrebbe dato la rivelazione a Suo Figlio.

-         Era un credere comune nell’Oriente che esisteva il potere di guarire nello sputo di un uomo santo.

-         La piscina di Siloe era circa 500 metri da dove si trovava questo uomo cieco. Questo può sembrare sciocco. Ma le cose di Dio non sono mai sciocche, e portano alla liberazione quando sono eseguite alla lettera.

-         Guardate quale cura aveva Gesù, come il buon pastore, per un solo uomo.

 

C’è una documentazione in Matteo 18 che mostra la diligenza e il cuore di un buon pastore.

 

Matteo 18:12-14 :

Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore ed una di esse si smarrisce non lascerà egli le novantanove sui monti per andare in cerca di quella smarrita?

E se gli capita di ritrovarla, io vi dico in verità che si rallegrerà più di questa che delle novantanove che non si erano smarrite.

Così è la volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neppure uno di questi piccoli perisca».

-         Che contrasto dall’antagonismo critico di quelli influenzati dal dio di questo mondo, con i loro tentativi di ostacolare gli scopi di Dio.

-         Nei prossimi versi vediamo l’uomo, che è stato liberato dalla sua cecità, che discute con i Farisei.

 

Giovanni 9:32-38:

Da che mondo è mondo non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi ad un cieco nato.

Se costui non fosse da Dio, non avrebbe potuto fare nulla».

Essi risposero e gli dissero: «Tu sei nato completamente nei peccati e vuoi insegnare a noi?». E lo cacciarono fuori.

Gesù seppe che l'avevano cacciato fuori e, trovatolo, gli disse: «Credi tu nel Figlio di Dio?».

Egli rispose e disse: «Chi è, Signore, perché io creda in lui?».

E Gesù gli disse: «Tu l'hai visto, è proprio colui che ti sta parlando».

Allora egli disse: «Io credo, Signore»; e l'adorò.

-         La cura, l’interesse, la protezione e l’amore che Gesù Cristo aveva come buon pastore, sono qualità espresse volta dopo volta nelle Scritture. Noi, in questa amministrazione della grazia, non siamo il gregge di Dio, però possiamo applicare questi principi di verità, che non contraddicono le verità scritte a noi nelle Epistole.

 

Giovanni 10:11-14:

Io sono il buon pastore; il buon pastore depone la sua vita per le pecore.

Ma il mercenario, che non è pastore e a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge; e il lupo rapisce e disperde le pecore.

Or il mercenario fugge, perché è mercenario e non si cura delle pecore.

Io sono il buon pastore, e conosco le mie pecore e le mie conoscono me.

    – Io sono il buon pastore….

 

Giovanni 10:1-2:

«In verità, in verità io vi dico: Chi non entra per la porta nell'ovile delle pecore, ma vi sale da un'altra parte, quello è un ladro e un brigante;

ma chi entra per la porta è il pastore delle pecore.

    – L’ovile è il luogo di rifugio e riposo per le pecore. Quella porta che apre per la cura, rifugio e riposo, è chiarita in verso 7.

 

Giovanni 10:3-6:

A lui apre il portinaio; le pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le sue pecore per nome e le conduce fuori.

E, quando ha fatto uscire le sue pecore, va davanti a loro; e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce.

Non seguiranno però alcun estraneo ma fuggiranno lontano da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».

Gesù disse loro questa similitudine ma essi non capirono di che cosa stesse loro parlando.

    – Ogni pecora aveva il suo proprio nome e ascoltava la voce di chi si prendeva cura di loro.

 

Giovanni 10:7:

Perciò Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore.

    – …Io sono la porta delle pecore. Gesù Cristo è la nostra porta che apre per la nostra sicurezza e benessere.

 

Giovanni 10:8:

Tutti quelli che sono venuti prima di me sono stati ladri e briganti, ma le pecore non li hanno ascoltati.

    -…Sono venuti prima di me. Tutti quelli che reclamano di essere il Messia.

 

Giovanni 10:9:

Io sono la porta; se uno entra per mezzo di me sarà salvato; entrerà, uscirà e troverà pascolo.

    -…Entrerà, uscirà e troverà pascolo. In tutte le faccende della nostra vita possiamo avere fiducia, tranquillità, e sicurezza, perché conosciamo Lui che ha cura di noi.

 

Giovanni 10:10:

Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; ma io sono venuto affinché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza.

    – Il buon pastore è venuto per darci una vita in abbondanza.

 

Giovanni 10:11-14

Io sono il buon pastore; il buon pastore depone la sua vita per le pecore.

Ma il mercenario, che non è pastore e a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge; e il lupo rapisce e disperde le pecore.

Or il mercenario fugge, perché è mercenario e non si cura delle pecore.

Io sono il buon pastore, e conosco le mie pecore e le mie conoscono me.

 

    Il buon pastore porta le persone verso la volontà di Dio, istruendole attraverso l’insegnamento e l’esempio. Noi possiamo avere la stessa cura per le persone che vogliono seguire le orme di Gesù Cristo.

 

 

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