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ESTER: LA LIBERAZIONE DI DIO IN UNA SITUAZIONE IMPOSSIBILE
Dal The Way Magazine di settembre/ottobre 2016 – di Phyllis Mayer,
ministra del Way Corps.
Traduzione: La Via d’Italia – dicembre 2016.
Il libro di Ester ha tutti gli intrighi di un thriller moderno; una
magnifica posizione, un nemico malvagio, un eroe coraggioso e una eroina
coraggiosa, e delle situazioni di vita e di morte; ma ciò che è più
significativo per noi, è che mostra la potente mano di Dio di
liberazione in una situazione apparentemente “impossibile”. Poiché la
Bibbia è realmente la Parola di Dio rivelata, il libro di Ester offre
una vera versione di gente reale
che ha fronteggiato pericoli
reali nella vita.
Chi era Ester?
Cosa possiamo imparare, studiando la sua vita e il suo periodo?
Esaminando il libro di Ester vedremo la liberazione di Dio per il suo
popolo e ci renderemo conto che anche noi possiamo ricevere la
liberazione di Dio. Non importa quanto possa sembrare impossibile la
nostra situazione. Appena cominciamo a osservare questo racconto,
fissiamo con la scena, si fa per dire, di questo eccitante dramma reale.
Il verso di apertura ci dice dove e quando il libro di Ester ebbe luogo:
durante il periodo dell’impero persiano nel regno del Re Assuero, nel
suo palazzo in Susa.
Ester 1:1 e 2:
Or, al tempo di Assuero, (quell’Assuero che regnava dall’India fino
all’Etiopia, sopra centoventisette province),
in quel tempo, quando il re Assuero sedeva sul trono del suo regno che
era nella cittadella di Susa.
Fermiamoci un momento ed esaminiamo alcuni precedenti dell’impero
Persiano. Quando i Persiani conquistarono Babilonia, i babilonesi
avevano già conquistato il regno di Giuda e condussero in prigione un
gran numero di giudei a Babilonia. Al tempo di Ester l’immenso impero
Persiano si estese dall’antica India fino all’Etiopia, i due confini
estremi del mondo conosciuti a quel tempo. Questa era un’enorme area che
circondava migliaia di chilometri quadrati. I Persiani erano insoliti in
quanto trattavano i popoli conquistati con clemenza, incluso quello di
Giuda, i quali, seppure in cattività, in tutto l’impero persiano avevano
il permesso di adorare i propri dei e di vivere secondo i loro usi e
costumi. Secondo un’origine secolare la città di Susa, o Shushan, era
una delle tre città reali che serviva come sede del re Persiano durante
l’anno. Il palazzo d’inverno a Susa era forse il più bello delle tre
sedi. Adesso che abbiamo dato un’occhiata al “quando” e al “dove” del
libro di Ester, osserviamo “chi” sono i nostri quattro personaggi
principali. Assuero era il re di Persia a quel tempo (Ester 1:2).
Mardocheo era un giudeo in cattività che viveva a Susa e serviva nel
palazzo del Re.
Ester 2:5 e 6:
Nella cittadella di Susa c’era un ebreo [giudeo], chiamato Mardocheo,
figlio di Jair, figlio di Scimei, figlio di Kish, un Beniaminita
che era stato deportato da Gerusalemme assieme agli esuli condotti in
cattività con Jekoniah, re di Giuda, da Nebukadnetsar re di Babilonia.
Ester, il cui nome ebraico era Hadassah, era la cugina di Mardocheo, una
giovane giudea che egli allevò come fosse sua figlia.
Ester 2:7:
Egli [Mardocheo] aveva allevato Hadassah, cioè Ester, la figlia di suo
zio, perché ella non aveva né padre né madre.
La fanciulla era avvenente di
forma e di bell’aspetto; alla morte del padre e della madre Mardocheo la
prese come sua figlia.
Haman, un agaghita, era un malvagio, un tipo cattivo. Era chiamato
“questo malvagio di Haman” ed era il nemico del popolo di Dio (Ester
3:10; 7:6; 8:1; 9:10,24). Gli agaghiti erano discendenti di Agag, re
degli amacheliti che si erano costituiti nemici del popolo di Dio.
Esodo 17:14 e 16:
Poi l’Eterno disse a Mosè: «Scrivi questo
fatto in un libro,
perché se ne conservi il
ricordo, e fa’ sapere a Giosuè che io cancellerò interamente di sotto al
cielo la memoria di Amalek».
Mosè costruì quindi un altare, al quale pose nome:
«L’Eterno
è la mia bandiera»;
e disse:
«la
mano è stata alzata contro il trono dell’Eterno, e l’Eterno
farà guerra ad Amalek di
generazione in generazione».
I nostri personaggi principali, allora sono Mardocheo ed Ester, l’eroe e
l’eroina, Haman nemico del popolo di Dio e il re Assuero; quindi, qual è
il complotto? Cos’è successo in questa vera narrazione drammatica? Tanto
per cominciare, il re Assuero, che aveva lasciato la sua precedente
regina, Vashti, cercava un’altra regina. Per certi versi è stato come
una moderna sfilata di bellezza, Ester fu portata nel palazzo e alla
fine selezionata per essere regina al posto di Vashti. Ad ogni modo
Ester fu istruita da Mardocheo a non rivelare nulla né del suo popolo e
neanche della sua parentela per quel momento (Ester 2:10).
Ester 2:16 e 17:
Ester fu condotta dal re Assuero nel suo palazzo reale il decimo mese,
cioè il mese di Tebeth, il settimo anno del suo regno.
Il re amò Ester più di tutte le
altre donne, ed ella trovò grazia e favore ai suoi occhi più di
tutte le altre fanciulle. Così egli le pose in capo la corona reale e la
fece regina al posto di Vashti.
Dopo che Ester divenne regina, Mardocheo venne a conoscenza di un
complotto organizzato per uccidere il re e catturare Ester. Lei raccontò
al re che Mardocheo aveva scoperto il complotto e che era fallito (Ester
2:21,23). Dopo queste cose, Haman fu promosso dal Re Assuero a un seggio
di autorità più elevata.
Ester 3:1:
Dopo queste cose, il re Assuero promosse Haman, figlio di Hammedatha,
l’Agaghita, lo elevò in dignità
e pose il suo seggio al di sopra,
di quelli di tutti i principi
che erano con lui.
Insieme a questa promozione il re emanò un ordine con il quale i suoi
sudditi dovevano inginocchiarsi ad Haman e onorarlo, prontamente
eseguito da tutti loro, con l’eccezione di Mardocheo. Quando Haman vide
che Mardocheo si rifiutò di inginocchiarsi a lui, si infuriò e tramò non
solo di sbarazzarsi di Mardocheo, ma anche di distruggere tutti i
giudei, che si trovavano in tutto l’Impero Persiano.
Ester 3:2,5,6:
Tutti servi del re che stavano
alla porta del re si inchinavano e si prostravano davanti a Haman,
perché così aveva ordinato il re nei suoi confronti. Ma Mardocheo non si
inchinava né si prostrava.
Quando Haman vide che Mardocheo non si inchinava né si prostrava davanti
a lui, fu pieno d’ira;
ma sdegnò di stendere la sua mano solamente contro Mardocheo, perché gli
avevano riferito a quale popolo Mardocheo appartenesse; così Haman si
propose di distruggere tutti gli ebrei [giudei], il popolo di Mardocheo,
che si trovavano nell’intero
regno di Assuero.
Haman andò dal re e lo supplicò di fare un decreto per distruggere tutte
le abitazioni dei giudei dell’Impero Persiano, e il re lo fece, non
sapendo che la sua regina Ester fosse una di loro. Una volta scritto, il
decreto del re non poteva più essere revocato, secondo la legge dei
persiani (Ester 8:8).
Ester 3:8-10,13:
Allora Haman disse al re Assuero:
«C’è
un popolo disseminato e separato fra i popoli in tutte le province del
tuo regno, le cui leggi sono diverse da quelle di ogni
altro e
che non osserva le leggi del
re; il re non ha perciò alcun vantaggio a lasciarli
in vita.
Se così piace al re, si rediga un
decreto, perché vengano distrutti; e io pagherò diecimila talenti
d’argento nelle mani di quelli che compiono il lavoro, perché siano
versati nei tesori del re».
Allora il re si tolse di mano l’anello
con il sigillo [che
rappresenta il sigillo della sua autorità] e lo diede a Haman,
L’agaghita, figlio di Hammedatha e nemico dei giudei.
Questi
documenti furono mandati per mezzo di corrieri in tutte le province del
re, perché si distruggessero, si uccidessero e si sterminassero tutti
gli ebrei [giudei], giovani e vecchi, bambini e donne, in un sol giorno,
il tredici del dodicesimo mese, che
è il mese di Adar, e si
dessero al saccheggio i loro beni.
Il decreto del re fu portato a piedi dai corrieri dappertutto l’Impero
Persiano. Quando Mardocheo scoprì il decreto sé ne addolorò
profondamente.
Ester 4:1:
Quando Mardocheo seppe tutto ciò che era stato fatto, si stracciò le
vesti, si coprì di sacco e di cenere e uscì per la porta del re a
nessuno coperto di sacco.
Mardocheo “si stracciò le vesti” o si strappò il mantello, e indossò un
sacco di tela e si coprì di cenere. Questi erano gli usi e costumi
dell’Oriente per dimostrare dolore profondo e scoraggiamento. Saputo di
questo, Ester mandò Hatach, il ciambellano del re, a scoprire perché
Mardocheo si stesse affliggendo in pubblico. Mardocheo mandò la sua
risposta in merito al decreto del re.
Ester 4:8:
Egli [Mardocheo] diede a lui [Hatach] pure
una copia del testo del decreto che era stato promulgato a Susa per il
loro sterminio, affinché lo mostrasse a Ester, glielo spiegasse e le
ordinasse di andare dal re per supplicarlo e intercedere davanti a lui
in favore del suo popolo.
Quando Ester sentì quello che Mardocheo voleva farle fare, la sua
risposta iniziale fu che non poteva entrare dal re se non fosse
convocata.
Ester 4:11:
«Tutti
i servi del re e il popolo delle sue province sanno che qualsiasi uomo o
donna che entra nel cortile interno
per andare dal re, senza
essere stato chiamato, deve essere messo a morte in base a una
particolare legge, a meno che
il re non stenda verso di lui il suo scettro d’oro;
solo così egli avrà salva la
vita. E sono già trenta
giorni che non sono stata
chiamata per andare dal re».
Le ripercussioni a presentarsi al cospetto del re senza essere stati
convocati, oggi possono sembrarci piuttosto drastiche. Una fonte,
tuttavia, osservava che per ragioni di sicurezza, la stanza del trono
nel palazzo del re, era isolata dal resto del salone da una tenda. Solo
pochi dei suoi più stretti consiglieri potevano accostarsi al re senza
un invito; persino i membri della sua famiglia sapevano che entrare
senza invito fosse a rischio di essere messi a morte. Non sorprende che
Ester fosse restia a entrare dal re senza invito, ed era già da trenta
giorni che il re non la invitava a entrare! Mardocheo, tuttavia,
continuava a esortare Ester a fare quello che le aveva chiesto.
Ester 4:12-16:
Così riferirono a Mardocheo le parole di Ester,
e Mardocheo fece rispondere a Ester:
«Non
pensare di scampare tu sola fra tutti gli ebrei [giudei],
perché ti trovi nel palazzo
del re.
Poiché se in questo momento tu taci, soccorso e liberazione sorgeranno
per gli ebrei [giudei] da un’altra parte; ma tu e la casa di tuo padre
perirete. Inoltre chi sa se è
proprio per un tempo come questo
che tu sei pervenuta alla
regalità?».
Allora Ester ordinò di rispondere a Mardocheo
così:
«Va’,
raduna tutti gli ebrei [giudei] che si trovano a Susa, e digiunate per
me; state senza né mangiare né bere per tre giorni, notte e giorno.
Anch’io con le mie ancelle digiunerò nello stesso modo; poi entrerò dal
re, sebbene ciò sia contro la
legge; e se dovrò perire, perirò».
Dopo aver riflettuto sulle parole di Mardocheo, Ester cambiò idea e
rispose a Mardocheo di radunare i giudei di Susa e di digiunare per lei,
e lei e le sue ancelle avrebbero fatto lo stesso. Insieme a loro
avrebbero messo da parte le loro normali routine di vita per tre giorni
e tre notti, e avrebbero cercato la liberazione di Dio; e poi, disse
Ester, sarebbe andata dal re. Coraggiosamente concluse: “se dovrò
perire, perirò”! Notiamo in Ester 5:1 e 2 che Ester si rivolse davvero
al re e ottenne il suo favore. Quando egli le chiese cosa volesse, la
sua semplice richiesta fu un invito al re e ad Haman a un banchetto che
aveva preparato.
Ester 5:4 e 5:
Ester rispose:
«Se
così piace al re, venga oggi il re con Haman al banchetto che gli ho
preparato».
Allora il re disse:
«Fate
venire subito Haman, per fare ciò che Ester ha detto».
Così il re e Haman andarono al banchetto che Ester aveva preparato.
A questo primo banchetto, il re chiese ancora ad Ester cosa desiderasse
(Ester 5:6), ma Ester rifiutò di rivelare ciò che realmente voleva, e
invece richiese che il re ed Haman venissero ad un secondo banchetto il
giorno successivo e che gli avrebbe posto la sua richiesta (Ester 5:7 e
8). Adesso, Haman impazzì di gioia per questi due inviti di Ester, ma la
sua furia e il suo astio per Mardocheo continuarono ad amareggiarlo
perché Mardocheo si rifiutò di mostragli rispetto (Ester 5:9). Quando
Haman andò a casa, si vantò apertamente con la moglie e gli amici, del
favore mostratogli dal re e dalla regina e si lamentava amaramente di
Mardocheo. Così col suggerimento di sua moglie e dei suoi amici, Haman
aveva preparato una forca su cui appendere Mardocheo (Ester 5:14).
Nel frattempo, la notte dopo il primo banchetto con Ester e Haman, il re
Assuero non riusciva a dormire.
Ester 6:1:
Quella notte il re non poteva prendere sonno. Allora ordinò che gli si
portasse il libro dei fatti memorabili delle Cronache; e se ne fece la
lettura davanti al re.
Il re comandò che gli venissero letti i registri ufficiali; apprese così
che Mardocheo aveva scoperto e riferito di un complotto omicida contro
il re, e che non era stato ricompensato.
Ester 6:2 e 3:
Vi si trovò scritto che Mardocheo aveva denunciato Bigthana e Teresh, i
due eunuchi del re fra i custodi della soglia, che avevano cercato di
stendere la mano contro il re Assuero.
Allora il re chiese:《Quale
onore e riconoscimento è stato a Mardocheo per questo?》.
I servi del re che gli
prestavano servizio risposero:
«Non
si è fatto nulla per lui».
Scoprendo che Haman era presso la corte, il re lo fece chiamare e gli
chiese: “Che cosa si deve fare a un uomo che il re vuole onorare?”
(Ester 6:6).
Ester 6:6-9:
Allora Haman entrò e il re gli disse:
«Che
cosa si deve fare a un uomo che il re vuole onorare?».
Haman pensò in cuor suo:
«Chi
più di me vorrebbe il re onorare?».
Haman rispose al re:
«Per
l’uomo che il re vuole onorare,
si prenda la veste reale che il re ha indossato e il cavallo che il re
ha montato, e si metta sulla sua testa una corona reale,
Si consegni la veste e il cavallo a uno dei principi più nobili del re e
si rivesta di quella veste l’uomo che il re vuole onorare; quindi lo si
conduca a cavallo per le vie della città e si proclami davanti a lui:
“Così si fa all’uomo che il re vuole onorare!”».
Haman si inorgoglì e si insuperbì pensando che il re volesse sicuramente
onorare lui, e propose una lista generosa di articoli per mostrare la
stima del re: la veste regale del re, il cavallo del re e la corona
regale, come pure una parata a cavallo per la città. Che smacco che ha
subito Haman quando il re gli ha ordinato di onorare Mardocheo in quel
modo. Dopo aver eseguito l’ordine del re riguardo a Mardocheo, Haman
tornò a casa e raccontò a sua moglie e agli amici quello che era
successo. Mentre era lì, arrivarono i servi del re per portarlo al
secondo banchetto che Ester aveva preparato.
Ester 7:1 e 2:
Il re e Haman andarono dunque al banchetto con la regina Ester.
Anche il secondo giorno, mentre durante il banchetto veniva servito il
vino, il re disse a Ester:
«Qual
è la tua richiesta, o regina Ester? Ti sarà concessa. Che cosa domandi?
Fosse anche la metà del mio regno, sarà fatto».
Questa volta Ester disse al re quello che voleva dire.
Ester 7:3-5:
Allora la regina Ester rispose dicendo:
«Se
ho trovato grazia ai tuoi occhi, o re, e se così piace al re, la mia
richiesta è che mi sia concessa la vita; e domando
che il mio popolo
sia risparmiato.
Poiché io e il mio popolo siamo stati venduti per essere distrutti,
uccisi e sterminati. Se fossimo stati venduti per
diventare schiavi e schiave,
avrei taciuto; ma il nemico non potrebbe mai compensare il danno
che ne verrebbe al re».
Il re Assuero disse alla regina Ester:
«Chi
è e dov’è
colui che avrebbe l’ardire di fare una tale cosa?».
Il re Assuero si irritò a questa notizia e volle sapere chi avesse osato
fare una cosa simile; ed Ester glielo disse!
Ester 7:6:
Ester rispose:
«L’avversario
e il nemico è questo malvagio di Haman».
Allora Haman fu preso da terrore alla presenza del re e della regina.
Il re si arrabbiò, si alzò e lasciò il banchetto, e uscì fuori nel
giardino del palazzo. Una volta uscito, Haman, vedendo quanto fosse
arrabbiato il re, si spaventò e si alzò per supplicare Ester per la
propria vita. Quando rientrò il re dal giardino, Haman si era steso sul
divano dove c’era Ester e il re s’infuriò ancora di più.
Ester 7:8-10:
Poi il re tornò dal giardino del palazzo nel luogo del banchetto
dove era servito il vino;
intanto Haman si era lasciato cadere sul divano su cui
stava Ester. Allora il re
esclamò:
«Vuol
pure fare violenza alla regina, mentre io
stesso sono in casa?».
Non appena questa parola fu
uscita dalla bocca del re, copersero la faccia di Haman.
Poi Harbonah, uno degli eunuchi, disse davanti al re:
«Ecco,
in casa di Haman stesso è stata rizzata una forca, alta cinquanta
cubiti, che Haman ha fatto preparare per Mardocheo, il quale aveva
parlato per il bene del re».
Il re disse:
«Impiccatevi
a lui!».
Così Haman fu impiccato alla forca, che egli aveva preparato per
Mardocheo. E l’ira del re si placò.
Che sorpresa che s’intreccia nel complotto! Haman aveva pensato che si
sarebbe liberato di Mardocheo e del popolo di Dio, invece è stato lui ad
essere impiccato. La storia, però, non finisce qui, il decreto del re
che Haman aveva architettato era ancora in vigore, e il tempo stava per
scadere. Ricordatevi, il decreto che era stato suggellato con l’anello
del re, non poteva essere abrogato; quindi Ester entrò di nuovo in
azione e si avvicinò al re.
Ester 8:3-5:
Ester parlò ancora davanti al re, cadde ai suoi piedi e lo supplicò con
le lacrime agli occhi di impedire il malvagio
complotto di Haman,
l’Agaghita, e il piano che egli aveva ideato contro gli ebrei [giudei].
Allora il re stese lo scettro d’oro verso Ester; così Ester si alzò,
rimase in piedi davanti al re
e disse:
«Se
sembra bene al re, se ho trovato grazia ai suoi occhi, se la cosa
pare giusta al re e se io
sono gradita ai suoi occhi, si scriva per revocare i documenti ideati da
Haman, figlio di Hammedatha, l’Agaghita, che egli scrisse per
distruggere gli ebrei [giudei] che
sono in tutte le province del
re.
Come risultato della richiesta di Ester, il re Assuero fece un secondo
decreto. Sebbene egli non poteva revocare il suo primo decreto, ne fece
un secondo, che avrebbe concesso ai giudei il diritto di difendersi. Il
secondo decreto fu spedito per tutto l’impero con corrieri a cavallo
(ricordatevi che i corrieri di Haman erano solo pedoni), su veloci
destrieri nati da cavalli di razza. Pubblicarono l’ordine del re giusto
in tempo perché il popolo di Dio potesse difendersi e sconfiggere i loro
nemici.
Ester 8:7-11,13:
Allora il re Assuero disse alla regina Ester e a Mardocheo, il Giudeo:
«Ecco
io ho dato a Ester la casa di Haman, e questi è stato impiccato alla
forca, perché aveva cercato di stendere la sua mano contro gli ebrei
[giudei].
Voi stessi scrivete un decreto in favore degli ebrei [giudei] a nome del
re, come meglio vi sembra, e sigillatelo
con l’anello reale, perché il decreto scritto a nome del re e sigillato
con l’anello reale è irrevocabile».
Allora il ventitré del terzo mese, che
è il mese di Sivan, furono
chiamati i segretari del re e, secondo tutto ciò che Mardocheo aveva
ordinato, fu scritto agli ebrei [giudei], ai satrapi, ai governatori e
ai principi delle province, che
c’erano dall’India all’Etiopia,
ben centoventisette province,
a ogni provincia secondo la sua scrittura, a ogni popolo nella sua
lingua, agli ebrei [giudei] secondo la loro scrittura e nella loro
lingua.
Così egli scrisse a nome del re Assuero, mettendo il sigillo con
l’anello reale, e mandò i documenti per mezzo di corrieri a cavallo che
montavano veloci destrieri, nati da cavalli di razza.
In essi il re dava agli ebrei [giudei], in qualunque città si
trovassero, il diritto di
riunirsi e di difendere la loro vita, distruggendo, uccidendo e
sterminando tutta la gente armata di qualsiasi popolo o provincia che li
assalisse, compresi bambini e
donne, e di saccheggiare i suoi beni,
Dal momento che il sigillo del re era posto sul secondo decreto,
anch’esso non poteva essere revocato. Come risultato, il popolo di Dio
era pronto a difendersi ed ha agito.
Ester 9:2-4:
Gli ebrei [giudei] si radunarono nelle loro città, in tutte le province
del re Assuero, per stendere la mano su quelli che cercavano di fare
loro del male; e nessuno poté resistere loro, perché il terrore degli
ebrei [giudei] era caduto su tutti i popoli.
Tutti i capi delle province, i satrapi, i governatori e quelli che
curavano gli affari del re diedero man forte agli ebrei [giudei], perché
il terrore di Mardocheo era caduto su di loro.
Mardocheo infatti era grande
nel palazzo del re, e la sua fama si spargeva per tutte le province,
perché quest’uomo, Mardocheo, diventava sempre più grande.
La fama di Mardocheo si era estesa in tutto l’Imperio Persiano, e il
popolo di Dio fu aiutato da tutti i governatori delle province insieme
ad altri capi e agli ufficiali del re! Che potente liberazione arrivò
nel bel mezzo di una potenziale situazione disastrosa per tutto il
popolo di Dio dell’Impero Persiano. Alla fine di questo dramma di vita
reale, Mardocheo fu chiamato a ricoprire il secondo posto di comando
dopo il re.
Ester 10:3:
Mardocheo, l’ebreo [giudeo], era
infatti il secondo dopo il re Assuero, grande fra gli ebrei [giudei] e
ben voluto dalla moltitudine dei suoi fratelli; egli cercava il bene del
suo popolo e aveva parole di pace per tutta la sua stirpe.
Non solo Mardocheo fu promosso, ma fu anche capace di cercare “il bene
del suo popolo”; e il suo popolo era il popolo di Dio.
In questo racconto, Mardocheo ed Ester con grande coraggio credettero a
Dio e lavorarono insieme per condurre a una rapida giustizia Haman, il
nemico del popolo di Dio, e per fermare il suo malvagio complotto per
distruggere i figli d’Israele. A fronte di questa situazione reale di
vita e morte, Dio ha portato liberazione al Suo popolo. Oggi anche noi
possiamo andare da Dio per ottenere la liberazione e per fare pieno
affidamento alle Sue promesse; non importa quanto possa sembrare grande
o piccola una situazione. Egli ha detto: “Ecco, io
sono l’Eterno, il DIO di ogni
carne; c’è forse qualcosa
troppo difficile per me?” (Geremia 32:27). La risposta è NO! Come
Mardocheo ed Ester, decidiamo di mantenere i nostri cuori e le nostre
menti focalizzati su Dio e sulle Sue promesse, cosicché possiamo vedere
realizzarsi la Sua liberazione nelle nostre vite; non importa quanto
possa apparire “impossibile” la situazione.
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