Tenendo alta la Parola della Vita

Luglio 2015

2 Timoteo 3:16:
Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a educare nella giustizia.

Per il credente nato di nuovo di qualsiasi giorno ed epoca e di qualsiasi cultura, essere convinto che la Parola di Dio sia la volontà di Dio è essenziale; e ad essere logici e coerenti l’intera Bibbia dev’essere la Parola e la volontà di Dio da Genesi ad Apocalisse oppure non è Parola di Dio in nessuna parte. Non possiamo eliminare dei segmenti della Parola di Dio con cui non siamo d’accordo e presumere di avere ancora la Parola.

La Parola di Dio dichiara quanto segue sul matrimonio nell’Antico Testamento, nei Vangeli e nel Nuovo Testamento.

Genesi 2:24:
Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie [una donna], e saranno una sola carne.

Matteo 19:4,5:
Ed egli [Gesù Cristo], rispondendo, disse loro: «Non avete voi letto che chi li creò da principio, li creò maschio e femmina?

E disse: "Perciò l'uomo lascerà il padre e la madre e si unirà con la propria moglie, e i due saranno una sola carne".

 Efesini 5:31:
«Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola carne».

Il matrimonio agli occhi di Dio è fra un uomo e una donna. Questa è la Parola di Dio e questa è la Sua volontà. Nessuno ha il diritto né il privilegio di rimuovere queste parti della Parola di Dio solamente perché non sia d’accordo.

Inoltre, la verità della Parola di Dio rivela che non è volontà Sua che membri dello stesso sesso abbiano relazioni sessuali fra loro stessi. Infatti la Parola di Dio mostra che questo comportamento è un sottoprodotto di empietà e ingiustizia.

Romani 1:18,24,25:
Perché l'ira di Dio si rivela dal cielo sopra ogni empietà e ingiustizia degli uomini, che soffocano la verità nell'ingiustizia.

Perciò Dio li ha abbandonati [li ha rivoltati alla potenza di un altro] all'impurità nelle concupiscenze dei loro cuori, da vituperare i loro corpi tra loro stessi.

Essi che hanno cambiato [scambiato] la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura [quella che Dio ha creato], al posto del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen.

Quando uomini e donne si allontanano da Dio e dalla Sua verità in questo modo, stanno scambiando la verità di Dio con la menzogna, il che è adorare qualsiasi cosa prima o sopra il vero Dio. Stanno adorando le loro stesse idee e i propri desideri egoistici.

Romani 1:26-28:
Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami [disonorevoli], poiché anche le loro donne hanno mutato la relazione naturale in quella che è contro natura.

Nello stesso modo gli uomini, lasciata la relazione naturale con la donna, si sono accesi nella loro libidine gli uni verso gli altri, commettendo atti indecenti [vergognosi] uomini con uomini e ricevendo in se stessi la ricompensa [premio] dovuta al loro traviamento.

E siccome non ritennero opportuno conoscere Dio, Dio li ha abbandonati ad una mente perversa, da far cose sconvenienti [inopportune o scorrette].

Anche se le nostre culture adottano “la mutata comprensione del matrimonio”, questo non da a nessuno il diritto di eliminare dei segmenti dalla Parola per scambiare la verità con la menzogna. Questo distorce la volontà di Dio.  

Allora cosa facciamo noi che amiamo Dio e la Sua Parola quando le nostre culture si scontrano con la Parola di Dio? Facciamo esattamente quello che i credenti hanno fatto per secoli. Continuiamo a proclamare la verità.

Nel primo secolo, quando Pietro e gli altri apostoli proclamavano la verità, erano contrastati dai poteri forti, ma guardate cosa accadde.

Atti 5:19-21:
Ma un angelo del Signore di notte aprì le porte della prigione e, condottili fuori, disse:

«Andate, presentatevi nel tempio e annunziate al popolo tutte le parole di questa vita».

Ed essi, udito ciò, entrarono nel tempio sul far del giorno ed insegnavano...

Il verso 28 registra che successivamente furono ricondotti davanti alle autorità, che chiesero loro:

… «Non vi abbiamo severamente proibito di insegnare in questo nome? Ed ecco, voi avete riempito Gerusalemme della vostra dottrina e volete far ricadere su di noi il sangue di quest'uomo».

La risposta di quei credenti nati di nuovo, nostri fratelli in Cristo del primo secolo, è registrata per sempre nel verso 29:

Ma Pietro e gli altri apostoli, rispondendo, dissero: «Bisogna ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini».

Mentre il discorso continuava, le autorità “deliberarono di ucciderli”, di uccidere Pietro e gli altri apostoli, finché un certo fariseo si alzò in piedi e parlò in merito agli apostoli, concludendo in Atti 5:38 e 39:

«Ora dunque io vi dico: state alla larga da questi uomini e lasciateli stare, perché se questo progetto o quest'opera è dagli uomini sarà distrutta,

ma se è da Dio, voi non la potete distruggere, perché vi trovereste a combattere contro Dio stesso!».

Di fronte a questa logica, le autorità si accordarono di lasciare andare Pietro e gli altri apostoli, ma prima li bastonarono e poi comandarono loro di non parlare nel nome di Gesù. Gli apostoli si ritirarono impauriti? Nient’affatto!

Atti 5:41,42:
Così essi [Pietro e gli altri apostoli] si allontanarono dal sinedrio, rallegrandosi di essere stati ritenuti degni di essere vituperati per il nome di Gesù.

E ogni giorno, nel tempio e per le case, non cessavano di insegnare e di annunciare Gesù Cristo.

Oggi nel ventunesimo secolo potremo non affrontare il carcere e le battiture quando parliamo la Parola, ma qualunque fosse l’opposizione ai giorni nostri, noi non ci sottraiamo di dichiararla. Dio non è cambiato; la Sua Parola non è cambiata; la verità non è cambiata. Anche noi ogni giorno non cessiamo di insegnare e predicare. Il mondo ha bisogno di noi per farlo, perché teniamo alta la Parola della Vita.

Filippesi 2:15,16:
Affinché siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo in mezzo ad una generazione ingiusta e perversa, fra la quale risplendete come luminari nel mondo,

tenendo alta la parola della vita, affinché nel giorno di Cristo abbia di che gloriarmi, per non aver corso invano né invano faticato.

 

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